Storie di cibo. Ma anche storie di un paese che si racconta attraverso l’inventiva di giovani. A dar voce alle nostre tradizioni sono due ragazzi altamurani, Francesco Eramo e Saverio Gramegna, che hanno fatto di un’idea un’opportunità di lavoro. Semplicità, genuinità, simpatia e dedizione sono gli ingredienti principali di un progetto che li vede protagonisti.
Vincitori del bando “Street food” del Comune di Milano, Francesco e Saverio girano per le vie del centro milanese proponendo bruschette e “cialledda fredda”, piatti preparati esclusivamente con pane Dop di Altamura. Il loro mezzo, una bici progettata e realizzata dal giovane designer Antonio Gramegna. Si pedala da una via all’altra del centro di Milano narrando le tradizioni culinarie del nostro paese e informando i clienti sulle peculiarità del pane Dop (diffuse dal Consorzio altamurano) anche per combattere la contraffazione. Ottimo il riscontro della città ospitante che apprezza di buon grado anche i prodotti di contorno come stracciatella e mozzarella fresca, pomodoro regina di Torre Canne (presidio di Slow Food) ed olio extravergine di oliva.
La Redazione Live ha raggiunto telefonicamente i giovani imprenditori per capire meglio la loro filosofia aziendale.
Da dove nasce la vostra idea? Abbiamo cercato nuovi stimoli e nuove strade di realizzazione che si discostano forse dai nostri percorsi di studio (entrambi siamo laureati in giurisprudenza) ma che tuttavia si intrecciano e appaiono fondamentali per lo studio di una progettazione innovativa ed originale. Inoltre abbiamo osservato la realtà che ci circonda e viaggiato molto. Partire dal concetto di semplicità è stato il primo step che ci siamo imposti.
Come vi organizzate nelle vostre giornate lavorative? Pedaliamo. Ci spostiamo con il nostro mezzo scegliendo ogni giorno un angolo diverso di Milano. Abbiamo un deposito di merce e contiamo su un trasporto rapido dei prodotti. La gente ci guarda con curiosità ma anche con simpatia quando siamo imbottigliati nel traffico di città. Ci mettiamo passione e tanta voglia di crescere dando la possibilità non solo del buon cibo ma anche del racconto di un paese, come Altamura, che offre tanto.
Quale è la risposta della città? Ammettiamo che i numeri registrati ci danno fiducia e soddisfazione. Ma la gioia più grande è nei sorrisi e nell’interessamento di chi si avvicina e degusta la nostra cucina.
Su facebook: Pantura – storie di cibo.
Fonte: altamuralive.it
Successivo
Cena in bianco – 16 luglio 2015